domenica 15 giugno 2008

Sette storie per non dormire - 3

Si vestì per uscire. Doveva andare in cantina. Era la sua sfida, fin da piccolo temeva le cantine.
Salutò B e si avviò verso l'ascensore. Uno strano odore lo investì sul pianerottolo, odore di selvatico di animalesco. B non lo aveva salutato, era probabilmente rintanato nella loro camera da letto.
Persona sensibile, B.
Prese l'ascensore, altro incubo della fanciullezza, e scese al piano terra.
I colpi si sentivano ancora, tutta la casa rimbombava .
Possibile che nessuno se ne accorgesse?
Il condominio sembrava immerso in un sonno profondo, cullato da quel suono e ora da quell'aroma di selvaggina.
Aprì il portone, uscì nel cortile e si avviò verso le scale che conducevano alle cantine.
Aprì la porta di ferro, nerà e pesante e comincò a tastare il muro in cerca dell'interrutore.
Quello era il momento più terribile, quello che da bambino e da ragazzo lo aveva spinto più volte a voltare le spalle e fuggire.
Accendere la luce, illuminare il corridorio dal quale poteva spuntare un mostro che......
Ma adesso era grande, i mostri non esistono più.
Adesso si sentiva così forte che decise di percorrere tutti i labirinti della cantina con le luci spente.
A mezzanotte vagava come uno spettro.
Era così preso dal gioco, dalla sfida con se stesso, che aveva dimenticato il rumore.
Laggiù, nel profondo delle fondamenta, il rumore non si sentiva.
I mostri non esistono.
Rientrò nell'appartamento che ormai era notte fonda.
Tutto era buio ma l'odore si era intensificato.
B probabilmente dormiva.
Tutto il condominio dormiva.
Si svestì e .......uno strano fruscio dalla stanza da letto. Un brivido. Era sempre stato un fifone.
Si infilò, nell'oscurità più che totale, nel letto matrimoniale.
Vicino a lui dormiva B?
Perchè questo sospetto? Cos'era questo odore che gli penetrava nelle narici e che proveniva dal compagno di una vita?
Non aveva il coraggio di accendere la luce per capire chi o meglio, cosa dormiva in quel letto.
Temeva. Era pietrificato. Ma i mostri forse esistono.
Si girò voltando le spalle a...... e cominciò a battere sul pavimento. Con un ritmo. Con quello stesso ritmo. E tutta la casa cominciò a rimbombare.
Quando senti sul viso la zampa che lo cingeva dal buoi A inizò a urlare. I mostri esistono.