venerdì 21 marzo 2014

Elefante, di sicuro

Stasera ho voglia di aspettare la notte.
Non lo ho mai fatto.
Aspettare che i rumori si affievoliscano.
Aspettare che i trams non passino più.
Aspettare che il tuo corpo si rilassi.
Che la tua mente si liberi.
Farsi cullare dalla musica diffusa dalla radio.
Guardando dalla finestra.
Verso le stelle.
Aspettando che transiti un aeroplano diretto verso MXP.
Segui le sue luci. Poi vira verso destra e si prepara.

Ecco. Sento il suo rombo.
Ecco. La notte.
Che tutto ingigantisce.
Non lo ho mai fatto. Neppure quando festeggiavo il capodanno.
Nelle vita precedente.

Poi é arrivata una dedica inaspettata.
Poi arriverà una svolta. Lo sento. E' terribile quando comincio a sentirlo.
Si avvera.

Stasera non volevo scrivere. Volevo aspettare la notte.

giovedì 6 marzo 2014

Un libro pieno di parole

Il titolo mi é stato suggerito.
Suggerito al bar.
Sì.
Vado al bar.
E' da un paio d'anni che lo frequento.
E non é l'unico.
Mi siedo e talvolta tolgo gli occhiali per nascondermi.

Come i bimbi. Se io non vedo loro...allora loro non vedono me.
E penso. Sai che novità.
Mentra sto scrivendo ascolto la radio (stanno trasmettendo i Corrs: breathless)
La musica mi entra e pulisce il cervello.

Comincio a "saltare" nel tempo.

Adesso cosa faccio?
Cosa farò?
Cosa mi piace fare?
Cosa ti piace? Chi ti piace?
E' meglio che ti dai una mossa, caro Ivan.

Tic Tac il tempo sta scadendo e nessuno ti puoi aiutare.

Nooo!
Avevo iniziato bene.