domenica 14 dicembre 2014

Un anno con...

...il Melograno.
Appoggiato sopra scrivania.
Mi guarda.
Mi ricorda.
Apre lo scrigno, trasparente. Del mio ricordo.
Il Ricordo.
Il più bello. Quello che mi segue.
Escono colori e profumi e odori e voci.
Esci Lui.
L'omino avvolto nel mantello.
Quasi uno spettro.
Cammina nel bosco innevato costeggiando i grossi alberi.
Nebbia e freddo lo avvolgono.
Percorre la pagina dell'abecedario.
Io sono Lui. Da quando l'ho visto.
Lo sarò per sempre.
Nella neve in cerca di qualcosa che non troverò mai.
Il Melograno era la chiave.
E' arrivato.
Non si mangia. Lo si osserva.
Da quanto tempo mi accompagna?
Da 43 anni.
Dal tavolino nella sala.
Ecco la nebbia. Ecco il bosco.
Ecco il bambino...malinconico...



sabato 22 novembre 2014

L'incanto...

...del finestrino.
Eh sì. Bella frase.
Non mia, ovviamente.
A me manca l'italiano.
Mancano sempre le parole.
Per descrivere il viaggio.
Che percorro in questi mesi.
Anche la sera, tardi. Quasi notte.
Guardando i binari che incrociano.
Alle stazioni ricoperte di volti. Di corpi.
Figure silenziose alle panchine.
Facce tristi e addormentate.
E' una nuova esperienza.
Seduto o in piedi. Ma sempre gli occhi verso fuori.
Fantasticando. Muto.
Perché le parole non vengono.
Rimagono dentro.
E quando parlo...ormai é troppo tardi.
Persa...

domenica 9 novembre 2014

Mezzo...

Attento.
Ad ascoltare il suono delle gocce di pioggia.
In campagna. Quasi.
Attento.
A ricordare il suono della mia memoria che affievolisce.
Giornalmente. Mentre dimentico i contorni dei volti.
Attento.
Alla strada che percorro con la mia vecchia automobile.
Simpatica amica.
Attento.
Alle persone che non sono mai state amiche nel tempo.
Che usano pretesti per spingerti da dietro verso il nulla.
Neppure leali nel tradimento.
Attento.
Alle donne che entrano ed escono dalla mia anima.
Lasciando un profumo. Un solco che custodisco.
Attento.
Al mio corpo che invecchia.
Lanciandomi segnali. Recuperando la giovinezza.
Che si opacizza sullo specchio del tempo.
Disattento.
Alla ragnatela che oggi mi ha avvolto.
Mi aspettava nel sentiero dimenticato del bosco.
Al ragno che ha percorso la mia guancia.
Frenetico.
Prossimo alla morte. Che non é giunta.

Silenzioso. Come sempre.
Il ragno...

venerdì 31 ottobre 2014

Spettro nella notte

Mi sveglio.
Di colpo.
E sento.
Il suono dell'acqua.
Che lentamente viene sorseggiata.
Da una bimba.
E' vicino a me. Non la vedo. Ne avverto la presenza.
Nel buio.
Mentre i binari convergono verso di me.
Sorreggono i coccodrilli meccanici.
Che mi guardano, a fari spenti.
Mi riaddormento.
Ma sono disorientato.
Dove sono?

La bimba é vicina.
L'acqua scorre dolcemente.
Mi alzo e la presenza svanisce.
Non è la prima volta.
Nel buio...
Aspettando...una Lei....

venerdì 17 ottobre 2014

Le parole che...

L'intensità di un incanto...
...ma scevro...

...lo sguardo di un certosino,,,
dal fondo della via...
...la mattina presto... mentre
accompagnato dalla mia solitudine...
mi dirigo verso i binari...
in attesa della nebbia che verrà...

Un saluto...
...ma sprucido.

martedì 30 settembre 2014

2014

Domani mi prendo un pausa.
Una delle mie.
Che con ciclicità arrivano.
Quanto durerà?
Non lo so.
Breve? Forse.
Forse no.
Forse di più.
Una piccola sfida?
Forse.
Esagerato?
Ancora forse.
Ho imparato a vivere al minuto.
Guardando le sabbie del tempo che attraversano il foro e con forza di gravità non tornano indietro.

Domani perdo una persona.
Ne sono quasi certo.
A me cara.
La perdo e non si torna indietro. Con Lei, non vinci.
Non c'é rimedio.
Perdo l'ultimo dei "saggi" che ha nutrito la mia esistenza, sino a oggi.
Perdo l'ultimo dei "vecchi".
Una figura autorevole.

Ricordo la sua ultima parola. La conservo.

Ciao.




domenica 21 settembre 2014

Scoglio

Vorrei vivere in un faro.
Che guarda il mare.
Che illumina l'orizzonte.
Che guida in porto.

Dalla cui sommità vedere le onde.
Sentite le gocce d'acqua.
Allargare il cuore e accogliere il vento.

Nella tempesta.
Nella luce, della notte...


mercoledì 10 settembre 2014

Punto e basta

Ho scritto molto in agosto.
Mente libera.
Mani libere.

Pensieri in libertà.
Sensazioni in libertà.
Emozioni da evocare.
Forse qualche poesia.

E allora ho scritto.

"Sei diventato un libro aperto", mi é stato detto.
Sì. Talvolta senza più freni.

Rilassato.
Come oggi.
In quella casa.
Con qui volti.

Sono due chilometri abbondanti.

Ancora un soppalco.
Domani la risposta.

Devo smettere di avere aspettative.
Ma come si fa?
Sto bene fuori.
Ma come si sopravvive?
Come...
Come...

venerdì 22 agosto 2014

Nuovo mondo

Passeggio.
Alla mattina presto. In una foresta.
Mi segue una libellula.
Curiosa e selenziosa.
La brina mi copre il volto.

Inspiro.
L'aria é così pulita che mi fa male.

Penso.
Sono nel medioevo.
Sento i canti che provengono dal profondo degli alberi.
Una voce femminile.
Una cantilena. Che incornicia il Sole.
Che inizia a sorgere.

Sogno.
Una quercia secolare.
Il verde che nutre i miei occhi e la mia mente.

Una lucciola. E' già notte.
La notte del cuore.
Un cuore che non riesce a parlare.

domenica 17 agosto 2014

Il battito del mare

Mi sono smarrito vagando nei miei sogni...
...che sono ofuscati dalla nebbia dei suoni...
...dalla sfumature dei sapori...
...dalla ricerca...
nel profondo.

venerdì 15 agosto 2014

Punto cardinale

Sullo scalino del negozio é seduto un uomo.
Al balcone del piano alto é affacciato un uomo che non indossa gli occhiali.
E' un vantaggio. E' tutto poco nitido.
Fissa lo sconosciuto e prova a fantasticare.
Forse sta piangendo...
Forse ridendo...
Forse dormendo o parlando...
Con chi?

All'interno della casa ci sono dei libri.
Ci sono dei cuori.
Ci sono dei colori...sbiaditi. C'é silenzio.

Indossa gli occhiali e guarda.

L'uomo sta telefonando. E' un nero.
Alla sinistra scorge il grattacielo in costruzione. Quasi terminato.
Poi guarda a Ovest. Sempre a Ovest.
Sempre simpatia e passione per l'Ovest.
Ovest della città, della Regione, dello Stato, dell'Europa...

Abitare a Ovest. Oltre la piramide.

sabato 9 agosto 2014

Cronos.

Mentre ascolto Meteor Man, penso.
Ma va?!

1990.
Da dove vorrei partire.
Da dove vorrei iniziare.
Per correggere i miei errori.
Per salvare i miei cari.
Forse no. Sulla Biblioteca era già scritto.
Sono salito in sella.
Da dove sono iniziate le miei conoscenze.
Da dove ho conosciuto le donne.

1994.
Il primo stacco della spina.
Da dove ho svoltato.
Da dove sono ripartito?
Sono salito su di una nuova sella.
Da dove é inizato il contatto.

1995.
Il sogno si infranse.
Non sei immortale.
Iniziò il conto alla rovescia.
Ma perchè noi?
Ma perché Lui?

2000.
Sole.
In coda.
Dietro al carro.
Confusione. Volti sfuocati che tristi ti osservano.
Il coperchio si chiude.

2001.
Inizia il viaggio dentro.
Per togliere l'anima che é dentro.
Per ritrovare l'equilibrio.
Per ritornare nel porto.
Ma le porte sono chiuse. Per sempre.
Inutile batte il pugno.


Scusate. Arriva Tell me lies....


sabato 2 agosto 2014

Aria

Soffoco.
Mi sveglio la notte.
Strana sensazione.
Come se una mano mi coprisse il viso.
Mi premesse il naso.
Strano.
Ma cosa penso?

Non respiro.
In cerca di una nuova dimora.
In cerca del tuo equilibro.
In cerca di un divano.
In cerca di un nido.
L'altra parte di me.

Annaspo.
Che parola strana.
Si scrive così?
Nuovo esperimento.
La tengo e aggiungo.
La cambio e scelgo l'altra.
Però costa.

Galleggio. Nei miei pensieri.
Nelle mie lacrime.
Nelle mie sensazioni.
Nel mio amore...che uso poco...

venerdì 25 luglio 2014

Secondo motore immobile

Nulla é cambiato.
In questo paese non cambia nulla.
Anche in spiaggia.
Giordana fa i capricci ma la mamma non se ne cura.
E' intenta a consultare il suo idolo che la illude di farla sentire all'avanguardia.
Invece é una bestia, come noi altri.
E' l'unico tocco di modernità che ti colloca nel 2014.

Per il resto...calma piatta. Potresti essere ancora nel 1990.

Stessi colori degli ombrelloni.
Stesse facce. Stesse pance. Stesse pelate con riporto. Stesse culone, Stessi assi da stiro.
Stessi riti.
I riti della pillola blu.

La pillola che ti illude di avere tutto.
Che forse una volta potevi scegliere.
Ora invece arriva la pillola rossa.
Di blu ce ne sono sempre meno.
Solo per i più fortunati. Che diminuiscono ma lottano più strenuamente.

Abbiamo superato anche il Film.

La rossa ti arriva una mattina. A caso.
E scopri che il tuo mondo non c'é più.

Che potresti appartenere ai 6 milioni di persone povere che abitano il nostro paese (di cui 4 sono messe veramente male).
La pillola blu le teneva nascoste.

Però non cambia niente.

Stessi discorsi e stesse affermazioni. La spiaggia, poi, é il trionfo dell'omologato.
Del pensiero unico.

Regalo a mio nipote "Zanna Bianca".
Beh, sono un po' sognatore.

La pillola blu sta finendo anche per me.

venerdì 18 luglio 2014

Voci nell'ombra dei ricordi

"Sei un alieno!"
Era oggi a tavola.
"Quando fa così non lo sopporto..."
Diceva a un collega a lei vicino
"Se ti interessano quelli un po' strani...Lui fa per te"
Diceva lui a una lei
"Vedi, tu non capisci..."
Diceva mio padre a me
"Sei un pezzo di...!!!!"
Nel lontano 2008 quando il vecchio mondo crollava
"Ma tu che lavoro vorresti fare?"
Un capoufficio
"Se ti dico che non si può...non si può!"
Davanti a una presa di corrente
"Se vuoi chiamare i carabinieri...fallo!"
Un idiota che ha qualcosa da nascondere
"Tvb"
Sms dello scorso anno
"Preparati. Se ragioni con la tua testa sarai sempre solo, in Italia..."
Mi dico ogni giorno camminando da solo lungo la via G...
"Non venirmi più a farmi visita. Devi ricordare il mio volto..."
Mio zio nel lontano 1982.
"Ma tu, Ivan, non hai difetti..."
Mio padre.
"Figurati, sei una sicurezza!"
Paolo, seduto dietro la mia Suzuki

"Tu, questo lavoro non hai voglia di farlo!"
Recentemente

giovedì 10 luglio 2014

Chissà

E' un po' che non scrivo.
Non lo posso fare a comando.
Io, inoltre, non so scrivere.
Inoltre la vista mi sta calando.
Inoltre, mi hanno detto tra le righe, non quasi servo più.
Inoltre, mi hanno suggerito, sono diventato molto simpatico.
Inoltre, guardandomi allo specchio, mi piaccio. Ebbene sì.
Inoltre, potrei andare oltre.
Oltre la mia mente. Che mi tiene prigioniero.
Oltre i miei occhi. Che guardano e osservano ma non sempre vedono.
Poco collegati al cuore.
Oltre questa situazione. Oltre il lavoro.
Dall'alto, guardandomi attraverso una telecamera.
Attaverso una fotocamera.
Attraverso la poesia.
Ascoltando quel verso...
...che ora non ricordo.

sabato 14 giugno 2014

Porta

Mio padre "giocava in porta".
Io "giocavo in porta". Ero anche bravino.
Mio nipote segue le orme. Ma é una piccola schiappa.
Non seguo più i Mondiali di calcio da anni.

Ogni volta che ci sono i Mondiali ripenso però a quelli
della mia infanzia.
1974 e 1978.
Il mio idolo era Jongbloed. L'antieroe.
Con i suoi basettoni,

Non ho mai tifato Italia.
Solo Olanda.
Infatti non hanno mai vinto.
Seconda. Come me.
Però ricordo ancora il tiro da 40 metri di Haan che decretò il 2-1 contro l'Italia.
Zoff non vedeva i tiri da lontano.

Quando l'Olanda ha perso contro l'Argentina nel '78...ho pianto dalla rabbia.
Sì, ricordo l'82.
Poi più nulla.
Mi rimangono i ricordi.
Le mie grandi parate.

Ieri sera, però, l'Olanda ha ridicolizzato la Spagna.
E allora divento bambino...

venerdì 13 giugno 2014

Ora del confine

Concludo la telefonata e guardo il monitor.
301 km/h.
Come un bimbo.
Poi cambio.
E trovo Sara.
Occhi azzurri e capelli rossi.
Una bimba dolcissima che accudisce la sorellina.
Sofia, 3 anni.
Sembra una donnina (come direbbe mia nonna).
Non posso fare a mano di osservare.
Le pulisce il viso sporco di cioccolato con delicatezza.
Mi guarda.
Tutti intorno a lei sono incantati.
Devo indossare gli occhiali da sole per nascondere...

Sono di nuovo quì. Nello stesso posto.
Ricordando i Mondiali dell'82.
Ma sono solo.
Non avrei mai immaginato.

Sono al confine...

sabato 31 maggio 2014

Scerry

"Ho quasi 48 anni".
Questa frase l'ho pronunciata stanotte.
Sotto i portici della Stazione Centrale.
"Io ne ho 19 meno di te".
Ha risposto la bionda con i capelli corti (!).
Senza l'avambraccio sinistro.
Poi si é avvicinata.
Ho preso il volto tra le mani.
L'ho avvicinato.
Ho baciato un fantasma.
Che si é dissolto.
Nei ricordi...

Ho guardato la mia camicia bianca sporca del latte versatomi addosso.

La giornata era iniziata male. Scambiandosi di posto come i bambini.

Ho ancora alcuni schemi da superare.
Il più grosso di tutti.

Il tuo fantasma più cattivo.

Che ti visita...

giovedì 22 maggio 2014

Ivàn

Solo due persone pronunciano correttamente il mio nome.
Un uomo e una donna.
Suona strano.
Neppure io lo pronuncio correttamente.
Ivan il Terribile o Ivan il Matto.
Solita battuta.

Io adoro il mio nome.
E' abbastanza raro, in Italia.
Alcuni si fanno chiamare Ivan ma in realtà sono Ivano.
Che non é la stessa cosa.

Non chiamatemi Ivo. Lo detesto.

Roberto di secondo nome. Lo voleva la zia Rina.
Ivan Roberto.
Così suona autorevole.
Moretti.
Perfetto. Mi sembra immortale.

Vorrei parlare di me...ma...non riesco.
Vorrei guidarvi dentro di me...ma...non riesco.
Vorrei guidarvi sopra i miei pensieri.
Per il momento ci limitiamo al nome.

Dovresti fare il fotografo.
Solo due persone me lo hanno suggerito.
Un uomo e una donna.
Non é lo stesso uomo.

martedì 20 maggio 2014

Salino

E' da po' di tempo che piango.
Sì.
Ho iniziato a piangere.
Scandalo?
Sto recuperando il tempo perduto.
Gli anni passati a trattenere.
A dimostrare di essere uomo.
Asciugarsi gli occhi.
Asciugare il cuore.

Ora no.

Basta un volto.
Un filmato.
Una voce.

Le canzoni. Mi lascio invadere da loro e apro l'anima.
Lascio che le lacrime percorrano la pista delle guance. Così puliscono la polvere.
Che é rimasta nel corso degli anni.

Una canzone in particolare. Non la rivelo.
Chissà se qualcuno la scoprirà.

Occhi umidi.
E quando si accende la luce...non mi vergogno.

...

giovedì 8 maggio 2014

Giorno zero

Il linguaggio dell'anima.
Che non so usare.
Neppure di fronte a un passaggio a livello.
Con l'occhio rosso che mi fissa.
Secondi interminabili.
In attesa dell'Uomo Falena.

Poi passa il treno.
Quante volte hai percorso quella linea?
Verso casa.

Verso il Quinto.
Sì.
Era il piano nobile di tutto il palazzo.
Io ero del Quinto.
Dal Quinto vedevo il Rosa e talvolta anche il Bianco.
Vedevo la mia Via.
Vedevo i miei tramS.
La fiamma lontana della raffineria.
Poi i grattacieli.
E i ricordi.
E quella stanza dove nel silenzio diedi addio a mio padre.
Senza svegliarlo.
Sì.

Il linguaggio dell'anima. Con i suoi refusi.
Con le sue imperfezioni.
Con il mio cuore,

giovedì 17 aprile 2014

Fade to grigio

E' uno di quei momenti.
Da oggi nulla sarà più come prima.
Era già capitato.
Lo avevo previsto e predetto.
Sta arrivando.

Sono stato addestrato così.
Sono stato educato così.
La dottoressa forse ha ragione.
Ma io cosa posso dire?

Occasione persa? Forse sì.
Continua masturbazione mentale. Forse.
Anzi, quasi certamente.

Sempre in attesa.
E il tempo passa.

Cosa farò poi?
Stavolta non c'é nessuno.
E tu non puoi rimandare.

Forse c'é un nuovo pianeta. Simile al nostro.
Con un altro Ivan.
Migliore.

Venga un bagno di passione.

venerdì 11 aprile 2014

Photon

La visita si prospettava interessante.
La gita promettente.
Poi é mancato il cuore.
E' mancata la volontà.
Viaggiando con il finestrino abbassato.
Il lamento del vento penetrava la manica della maglia.

Scatti una foto.
Una di quelle che rimane nel tempo e che rivedrai tra anni. Ricordando quel giorno.

Poi inizia la razionalità e io smetto di scrivere.
A fatica trovo le parole.

Ma c'é bisogno di lei. Della logica.
Non é più tempo di sogni che mi nutrono.
Che mi cullano.
Chi mi fanno vivere.

venerdì 21 marzo 2014

Elefante, di sicuro

Stasera ho voglia di aspettare la notte.
Non lo ho mai fatto.
Aspettare che i rumori si affievoliscano.
Aspettare che i trams non passino più.
Aspettare che il tuo corpo si rilassi.
Che la tua mente si liberi.
Farsi cullare dalla musica diffusa dalla radio.
Guardando dalla finestra.
Verso le stelle.
Aspettando che transiti un aeroplano diretto verso MXP.
Segui le sue luci. Poi vira verso destra e si prepara.

Ecco. Sento il suo rombo.
Ecco. La notte.
Che tutto ingigantisce.
Non lo ho mai fatto. Neppure quando festeggiavo il capodanno.
Nelle vita precedente.

Poi é arrivata una dedica inaspettata.
Poi arriverà una svolta. Lo sento. E' terribile quando comincio a sentirlo.
Si avvera.

Stasera non volevo scrivere. Volevo aspettare la notte.

giovedì 6 marzo 2014

Un libro pieno di parole

Il titolo mi é stato suggerito.
Suggerito al bar.
Sì.
Vado al bar.
E' da un paio d'anni che lo frequento.
E non é l'unico.
Mi siedo e talvolta tolgo gli occhiali per nascondermi.

Come i bimbi. Se io non vedo loro...allora loro non vedono me.
E penso. Sai che novità.
Mentra sto scrivendo ascolto la radio (stanno trasmettendo i Corrs: breathless)
La musica mi entra e pulisce il cervello.

Comincio a "saltare" nel tempo.

Adesso cosa faccio?
Cosa farò?
Cosa mi piace fare?
Cosa ti piace? Chi ti piace?
E' meglio che ti dai una mossa, caro Ivan.

Tic Tac il tempo sta scadendo e nessuno ti puoi aiutare.

Nooo!
Avevo iniziato bene.




giovedì 20 febbraio 2014

La Piazza

Di solito non scrivo a quest'ora.
Di solito scrivo ai confini con la notte. Dove i pensieri sono giganti.
Ma oggi é diverso.

Oggi i pensieri si sovrappongono. Ti schiacciano un po'...
Seduto sulla panchina nella piazza da cui sei sempre passato durante la tua vita.
Sei passato da piccolo quando da solo prendevi la 61 e dal fondo del bus ti affacciavi al finestrino verso il dietro. Cercando di fuggirlo. Direzione Centro città.
Sei passato da liceale quando da solo prendevi la 57 che ti portava a scuola.
Sei passato da solo in macchina quando andavi al tuo primo impiego.
Da li ci passi sempre.
Solo. Con il tuo lato selvatico che ti divora.
Adesso seduto ti accorgi del tempo.
47 anni.

Ti senti giovane.
Ti senti infantile.
O forse sei sempre stato troppo adulto.
E forse non ti sei mai concesso.

Hai fatto degli errori. Adesso cerchi di non ripeterli.
I ricorsi storici ti inseguono e cerchi di non commettere gli stessi passi falsi.

Ora é tutto in discussione. Ora sei solo di fronte a scelte.
Che dovrai prendere.

Ora forse c'é bisogno di materiale umano.
Ora forse c'é bisogno di sofferenza.
La sofferenza che hai sempre affrontato da solo.

Adesso scrivo sul quel quaderno. Sulla carta.

lunedì 10 febbraio 2014

Il portachiavi

Indecisione.

Poi decisione e poi no.
Voglia di fare e costruire e poi no.
Voglia di comunicare e di contatto e poi...mah.
Il dolore che non mi lascia e che mi stringe sul cuore e poi...bum..bum...batte.
Uscire, frequentare, condividere, sfiorare, contatto e poi...chissà.
Periodo negativo, odori sgradevoli, pensieri continui e poi...l'aria. Quella della sera.
Improvvisi silenzi e rinproveri...poi.

Sguardi con occhi indagatori e voraci in cerca di altri occhi, in cerca dei corpi, in cerca dei profumi e poi...é caduto il coniglietto.

E li deve rimanere.
E poi...

lunedì 27 gennaio 2014

1 km

E' questa la lunghezza che percorro la sera.
Di ritorno dal lavoro.
E discuto.
Con il mondo e contro il mondo, mentre sento il rumore.
Delle automobili.
Solo. Sai che novità.
Talvolta incrocio qualche persona. Di solito scura in volto.

I problemi si ampliano.
Penso anche a quello che scriverò sul blog.
Poi non scrivo. O scrivo altro.

Ho bisogno di consigli. Ho bisogno di Grandi Vecchi.
Ho bisogno dei miei nonni.
Che mi hanno "lasciato" presto.
Ho voglia che mi vedano. Cresciuto.

Ho bisogno del nonno Enrico. Con la sua forza e semplicità contadina.
Ho bisogno di nonno Francesco. Con la il suo carattere forte. Mai compromessi.
Ho bisogno della nonna Maria (di Milano) che mi sostenga e mi coccoli.
Ho bisogno della nonna Maria (di Oleggio) che...seppur lasciandomi per prima...sento sempre dietro di me. Come quando ero piccolo. Quella sera d'estate. Guardando le stelle.

Vi penso sempre. Vi ricordo sempre. Vi rendo immortali.


giovedì 23 gennaio 2014

Otnop ic arlap?

C'é qualcuno?
Sto camminando.
Sto pensando.

Ci siamo di nuovo.
Stessi errori e una cattiveria che aumenta.
Stessi pensieri e dei sogni che svaniscono.

Ecco cosa succede.
Mi sono accorto. Sono vulnerabile. Adesso ho paura.
Questa fase della vita é arrivata.

Qualcuno mi ascolta? Pronto?!
Non posso varcare quella soglia. I ricordi peggiori ritornano.
Ed passato tanto tempo in poco.

Guardo le fermate della Metropolitana. In stato ipnotico.
Devo cambiare?
E l'oroscopo? Cosa dice?

Da solo. In solitaria. Come un selvatico.
Come da piccolo.
Come da sempre.

mercoledì 15 gennaio 2014

Inizia

Inizio a scrivere senza pensare al titolo.
Arriverà.

Inizia l'anno male.
Inizia pensando al tempo.
Inizia pensando al male.
Inizia con un problema. Che si trascinerà.
Inizia con delle barriere che cadono e altre che stranamente si alzano.
Inizia con dolori diffusi. Nel cuore e nella mente.
Inizia con la chimica che, nessuno lo dice, ma governa tutto il nostro corpo.
Inizia con più fisicità (miracolo!)
Inizia con più disponibilità.

Inizia con sguardi nuovi. Con nuovi pensieri.

Più tranquillità.
Ci vuole per me,

Trovato il titolo. Lo scrivo.