Sì, si dice tenere e si intende tifare. Nel mio caso...simpatizzare.
Tutti i cugini tenevano all'Inter. Eliana, Giuliano, io e anche Roberta.
Era il volere dello zio Giancarlo, papà di Giuliano o Pop, come lo chiamava lui.
Lo zio era un vero sfegatato interista sin da piccolo.
La domenica, per lui, era giornata di sofferenza, tensione, gioia o "lutto".
Cappellino con i colori nerazzurri in testa, bandierone di 3 metri sul balcone e...apriti o cielo.
Stava sdraiato sul letto con la radio appoggiata sul comodino. Era da vedere.
Se poi l'Inter avesse perso...silenzio di tomba e immediato mal di testa che durava sino alla domenica successiva.
Noi cugini, e sono sicuro di parlare anche a nome degli altri, tifavamo Inter più per non deludere lo zio che per vera fede calcistica.
Lo zio Giancarlo è morto parecchi anni fa. Ho pensato a lui sabato scorso quando l'Inter ha vinto la Coppa, mentre camminavo verso la fermata del passante di piazzale Dateo. Erano le 22.00 circa e a Milano è esploso un boato.
Lui avrebbe apprezzato, si sarebbe precipitato sul balcone ad esporre la bandiera. Probabilmente l'avrei visto anche sorridere e ridere.
Io invece da 10 anni ho deciso di non farmi prendere più per il culo da 22 cocainomani miliardari e mercenari.
Non te l'ho mai detto zio ma a me dell'Inter e del calcio non è mai fregato...
Grazie comunque per la bella foto che mi scattasti a 6 anni con indosso la maglietta di Jair. Non ti dimenticherò mai...
Tuo nipote, Ivan