domenica 23 novembre 2008

Anni ruggenti

C'era un bimbo tanti anni fa che saliva le scale verso il tetto dove c'erano i solai in quella casa di ringhiera.
Bisognava pur giocare. L'allarme aereo sarebbe arrivato più tardi.
Il corridoio era in penombra. Dalle finestrelle filtrava il sole che illuminava.
Dietro il bimbo che avanzava verso l'ignoto c'erano i suoi compagni di avventura.
In fondo al corridoio c'era un fantasma che li aspettava.
Lo videro quando era troppo tardi. Da qual lenzuolo bianco che correva verso di loro uscì un urlo terrificante.
Si spaventarono a morte e corsero giù per le scale.
Arrivarono sulla ringhiera con il cuore in gola.

Quel bimbo me lo raccontava sempre.

Ogni volta che saliva sul solaio...guardava in fondo al corridoio.

Quando salimmo insieme per svuotare quella porzione di tetto che era appartenuta a suo padre, mi indicò il punto esatto da dove apparve il mostro.
Non c'era più, ma rimaneva nella sua testa.

Oggi c'è un uomo in fondo a un solaio. Ogni tanto guarda in fondo al corridoio verso le scale. Un giorno salirà qualcuno da li. Lo verrà a trovare.
Lui, però, non è un fantasma. Non vuole terrorizzare alcuno.
Alle sue spalle, in queste domeniche d'inverno, il sole illumina qualla porzione di casa che lentamente diventa familiare.

Illumina la scaletta dell'appartamento.

Quell'uomo ha sentito un rumore di passi e un bisbigliare. Stanno arrivando dei bimbi. Ma questa volta sono loro i fantasmi. Sono piccoli e vestiti alla moda di settant'anni fa.
Si guardano negli occhi. Ma da dove siete sbucati?

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